Corporate Blog: cos’è?

REAL, Elisa Biagi, Corporate blog
Questo articolo originariamente è stato realizzato per il webzine JustBaked / Bake Agency.

REAL, Elisa Biagi, Corporate blog

Corporate Blog “for dummies” una breve rubrica su JustBaked dedicata ai corporate blog

I corporate blog, o blog aziendali, rappresentano oggi uno strumento utilissimo ed efficace per comunicare la presenza online della nostra azienda.

Se ne sente parlare con sempre più insistenza e il termine blogger ormai risuona quasi quotidianamente nelle nostre orecchie in qualunque ambito, dagli appassionati di cucina alle grandi industrie. Ma è solo una moda? Proverò a rispondervi, in questa che sarà una breve rubrica a cui potrete attingere come un piccolo vademecum.
Inizio con le prime 5 domande che mi vengono più frequentemente rivolte dai non addetti ai lavori, e nel prossimo articolo proseguiremo con le vostre domande!

Perciò chiariamo fin da subito: nessuna domanda è sciocca. Se avete piacere di rivolgermi domande particolari, vi invito a scriverci e commentare questo articolo, cercherò di rispondere a tutti e nella maniera più semplice e comprensibile.

Partiamo dal principio, cos’è un corporate blog?
È un blog con un fine ben preciso: quello di realizzare una comunicazione mirata, pensata per promuovere gli obbiettivi aziendali, raggiungere e “prendersi cura” dei propri clienti, e in alcuni casi specifici, mantenere la comunicazione con essi. Solitamente occupa una parte specifica all’interno del sito aziendale, ma può essere anche realizzato su una piattaforma a lui dedicata, un vero e proprio sito a sé stante o un webzine – un magazine digitale. Tutto dipende dagli obbiettivi per cui viene realizzato e dal genere di azienda per il quale è stato pensato, va valutato caso per caso.

Resta il fatto che è un blog e non un sito statico, quindi la sua caratteristica principale è l’aggiornamento periodico attraverso la creazione di post – articoli – che costruiscano mano a mano un’evidenza storica della presenza online della nostra azienda. Esso si arricchisce in senso cronologico e temporale, e indipendentemente dal genere di contenuti scelti, di cui parleremo in seguito.

Molti scelgono di investire solo in contenuti adatti ai social network,
perché investire energie e soldi in un corporate blog?
Ci sono diverse ragioni per cui sempre più spesso questo sistema di comunicazione viene caldamente consigliato alle piccole e grandi aziende, ma anche ai liberi professionisti.

Tralasciando coloro i quali utilizzano i blog per raccontare le loro passioni o i loro interessi, i corporate blog hanno diversi motivi per essere utilizzati in un piano di comunicazione.
Innanzi tutto i contenuti che pubblichiamo sul nostro blog sono nostri, mentre di ciò che finisce sui social non rimane traccia e parte della “storia” dell’azienda finirebbe dimenticata. Potrebbe sembrare irrilevante in effetti, ma non lo è affatto soprattutto per i motori di ricerca come Google.

Se è vero che un gran numero di persone si sta spostando sulle app e sui social è anche vero che quando avete davvero bisogno di un prodotto o cercate una risposta aprite Google. I social network sono influenzati dai continui cambiamenti delle piattaforme, dipendono da algoritmi a pagamento e non sono sempre affidabili. Inoltre anche se all’apparenza può sembrare il contrario, è molto più oneroso costruire una community social che sia in perfetto target con prodotti o servizi specifici che offre la vostra azienda, e far in modo di monetizzare questo costo.

Diciamo che Facebook è una piazza, se passo nella piazza è molto probabile che mi colpisca la presenza di un bar e mi fermi a bere un caffé; ma è improbabile che io entri casualmente nel negozio di telefonia sulla piazza e acquisti un telefono. I social sono piazze dove le persone vanno principalmente per rilassarsi, informarsi, o solo osservare. È bene esserci ma è più importante farsi trovare da Google.

Mi hanno proposto di aprire un blog ma io un sito ce l’ho già, mi serve?
Avere un blog aziendale non è questione di moda.

Avrete notato che gran parte dei siti web aziendali ha solo pagine che noi chiamiamo istituzionali: “chi siamo”, “cosa facciamo”, “dove siamo”, “contatti”. È la morte di un sito web, e non è questione di noia o eccessiva formalità. Questo tipo di approccio “statico” è controproducente per diverse ragioni.
Ci sono motivi “tecnici” per affiancare al vostro sito aziendale un blog, come saprà chi mastica un po’ il mestiere, sono utili sia in termini di SEO, di link building, in relazione a campagne di advertising, per aumentare il flusso di visitatori sul proprio sito, ma sono utili soprattutto in termini di visibilità online per avvicinarsi ai propri clienti, creare partnership e rafforzare la vostra brand reputation.

Ma ci sono anche altri motivi legati all’emotività virtuale. Facciamo un esempio. Poniamo il caso che abbiate bisogno di un idraulico, avete sul tavolo davanti a voi 10 biglietti da visita, tutti di idraulici e visti così uno vale l’altro. Il fatto è che se avete bisogno di un idraulico probabilmente vi ricorderete del sorriso dell’idraulico che per caso ieri salendo dal vicino vi ha detto buongiorno, e cercherete lui. Il tavolo con tutti i biglietti da visita davanti a voi è Google.

Il vostro sito web è il biglietto da visita, ma il vostro blog è il vostro buongiorno.

Resta comunque valido il fatto che non è detto vi serva il blog. Chiedere una consulenza ad un esperto può essere un costo, ma vi potrebbe far indirizzare energie e costi in maniera più utile.

Cosa pubblichiamo sul blog aziendale?

I contenuti degli articoli possono essere i più diversi. Possono essere brevissimi, news, avvisi, ma in genere sono approfondimenti, curiosità o veri e propri racconti a puntate che spiegano mano a mano in cosa sia impegnata l’azienda, e quali sono i suoi prodotti o servizi offerti – il famoso storytelling.

Saper scrivere non basta. Ormai anche la dirimpettaia vi avrà detto “Ho un blog!” ed è una blogger, ma attenzione la comunicazione aziendale è un’altra cosa. È un investimento concreto e i blog aziendali sono gli strumenti principalmente usati dalle aziende in stretta sinergia con i social network per comunicare la propria presenza online, e la propria etica aziendale.

Un corporate blog può nascere dalla necessità dell’azienda di fare informazione, divulgazione, comunicare i propri prodotti e servizi. Oppure può essere un’ottima strategia per chi inizia un’attività, ha un sito “giovane” e vuole fare in modo che Google si accorga del nuovo sito, e quindi il fine del blog contribuisca al posizionamento dello stesso. In questi casi le strategie saranno diverse, e i contenuti avranno scopi e tagli editoriali differenti.

In ogni caso è necessario avere un obiettivo editoriale, e non sottovalutare l’importanza di sapere come costruire dei contenuti validi e interessanti, ma che allo stesso tempo devono tener conto di moltissime variabili “tecniche” e non solo dell’argomento trattato nei singoli post.
È bene farsi seguire da una persona competente, con esperienza, a cui delegare questo compito o la supervisione dei contenuti prima della pubblicazione. O altrimenti, scegliere di formare qualcuno che se ne occupi dall’interno dell’azienda. L’importante è che ci sia un piano editoriale, e che sappiate che i blog danno risultati nel tempo, non basta un mese o qualche articolo sporadico. La differenza è nella qualità intrinseca degli articoli e nella storia accumulata.

I contenuti “vecchi” o non più attuali vanno rimossi?

Assolutamente no! Il blog è per sua natura basato sulla temporalità degli articoli, quella è la sua ricchezza. Non importa affatto se le notizie riportate non sono più attuali – ad esempio nel caso si un avviso, un’offerta o una notizia, al massimo si può aggiornarle con un nuovo post, ma non vanno rimossi i vecchi articoli né modificati nella sostanza. 

Il blog aziendale non segue le stesse logiche del sito statico. 
Nella parte statica “istituzionale” di un sito aziendale le informazioni vanno aggiornate, implementate, sostituite e in generale una pagina “poco performante” può essere rimossa o completamente stravolta in base a valutazioni che solitamente si ricavano dall’analisi dei dati Google Analytics e dagli Strumenti per i Webmaster di Google. 
Ma il corporate blog è e resta un blog, quindi è una sua ricchezza contenere tutte le notizie anche quelle “vecchie” o superate.

Ci sono moltissime altre questioni da approfondire per quanto riguarda i corporate blog, i piani editoriali, il content, le diverse piattaforme che si possono utilizzare per creare un blog. E ci sono tante domande possibili che potete rivolgermi, dato che spesso da addetti ai lavori ci rendiamo conto che sia tutt’altro che facile destreggiarsi in questo campo di cui non si può fare a meno ma così zeppo di termini tecnici e logiche lontane dalle consuetudini. 
Scriveteci!


L’articolo originale potete leggerlo su JustBaked QUI